25 Aprile a Imola: deposizioni di corone, concerto della banda e corteo

25 Aprile a Imola: deposizioni di corone, concerto della banda e corteo

25 Aprile 2022, 77° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Diverse le cerimonie previste ad Imola. La mattinata inizierà con la deposizione (ore 08.45) di una corona presso la lapide affissa all’esterno della sede dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, in piazzale Giovanni dalle bande nere, che ricorda gli imolesi caduti a Bologna: «Antifascisti imolesi torturati e fucilati dalla canaglia fascista» e «partigiani che, con abnegazione coraggio e fede nella libertà, caddero combattendo o furono barbaramente fucilati».

Scorrendo dall’alto, i primi nomi incisi sul marmo della lapide sono quelli di Bianconcini Alessandro, D’Agostino Francesco e dei fratelli Bartolini, Romeo e Alfredo, imolesi fucilati al poligono di tiro di Bologna il 27 gennaio 1944.

E poi i nomi degli imolesi fucilati alla stazione ferroviaria di San Ruffillo, nella periferia di Bologna, nel marzo 1945: Cardelli Otello, Coralli Ugo (medaglia di bronzo al valor militare), Frascari Zelino, Gardi Armando (medaglia di bronzo al valor militare), Gollini Vladimiro (medaglia di bronzo al valor militare), Grandi Valter, Loreti Enea, Marabini Rocco (medaglia di bronzo al valor militare), Volta Angelo e Zotti Vittorio.

Infine i nomi di due partigiani caduti in azione il 18 aprile 1945, nell’imminenza dell’ingresso degli alleati a Bologna: Balducci Enzo (medaglia di bronzo al valor militare) e Buscaroli Rossano.

Poi ci si sposterà alla vicina rocca sforzesca per deporre (alle ore 09.00) una corona presso le lapidi che ricordano che lì, in quel luogo, furono detenuti e torturati partigiani e antifascisti. Spiega la lapide inaugurata il 14 aprile 2005 ad opera del Comitato per il 60° della Liberazione: «80 anni orsono in questa Rocca, allora carcere, 278 uomini e donne per mani nazifasciste subirono persecuzioni e torture o furono avviati a fine atroce al poligono di tiro e a San Ruffillo di Bologna, al podere “La Rossa” e a Pozzo Becca di Imola, nei lager di sterminio».

Sull’altra lapide, invece, i nomi di coloro che sono morti nelle celle della rocca sforzesca a causa delle atroci torture subite e la data del loro decesso: Luciano Gardelli il 28 novembre 1944, Celso Silimbani il 28 novembre 1944, Giosuè Bombardini il 28 novembre 1944, Guido Bianconcini il 12 febbraio 1945, Alfredo Stignani il 7 aprile 1945.

Dalla rocca sforzesca ci si sposterà poi (alle 09.15) in piazza Gramsci ove prima (alle ore 09.30) si esibirà la Banda musicale Città di Imola e poi (alle ore 10.30) si terrà la performance di danza «Il respiro della libertà» nell’ambito del progetto «Quando un posto diventa un luogo».

A seguire gli interventi del sindaco di Imola, Marco Panieri, e del presidente della sezione Anpi di Imola, Gabrio Salieri. Al termine, posa di corona e onori militari alla lapide che ricorda i caduti in guerra, posta nell’androne del municipio, e corteo diretto del monumento al Partigiano che si trova in piazzale Leonardo da Vinci (la rotonda di viale Dante), per la deposizione di una corona.

26 gennaio 1944, imolesi fucilati al poligono di tiro

16 marzo 1945, imolesi fucilati a San Ruffillo

Lo scoppio nella base partigiana