Domenica 5 giugno 2022, nel contesto del 77° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e della celebrazione della 36ª Brigata Garibaldi «Alessandro Bianconcini», è in programma al monte Faggiola l’undicesima edizione della «Festa dei partigiani – Mai più fascismi» promossa dalle sezioni Anpi di Imola, Castel del Rio, Casola Valsenio, Palazzuolo e Marradi e dai Comuni di Castel del Rio, Casola Valsenio, Palazzuolo sul Senio e Marradi.
Il programma, con inizio alle ore ore 9.30, prevede il ritrovo e la deposizione di una corona presso il Santerno valley war cemetery (detto comunemente cimitero militare degli inglesi), che si trova in comune di Firenzuola (in località Ceretola di Coniale, lungo la strada Montanara imolese), dove sono sepolti 287 soldati del Commonwealth (275 inglesi, 10 canadesi e 2 sudafricani) morti nei duri combattimenti che si svolsero nell’inverno 1944-45 lungo la valle del Santerno.
Poi, appuntamento per le ore 10.30 al passo del Paretaio dove, alle ore 11, interverranno rappresentanti delle Anpi e dei Comuni promotori della festa e dove prenderà la parola l’onorevole Serse Soverini. Al termine deposizione di una corona al monumento dedicato ai caduti durante la guerra di Liberazione. «Anche per questa edizione – annuncia Gabrio Salieri, presidente dell’Anpi di Imola – non sarà possibile il tradizionale pranzo campestre, ma chi vorrà potrà portarsi da casa il pranzo al sacco per consumarlo sui prati del Paretaio».
Com’è ormai tradizione, in occasione della festa alla Faggiola si svolge anche la «trafila partigiana», camminata organizzata da Cai e Anpi. Questa lunga sgambata, che percorre lo spartiacque tra Santerno e Senio, è aperta a tutti e vuole ripetere il percorso dei partigiani che dalla pianura dovevano raggiungere le basi in montagna della brigata.
La camminata, che in parte si svolge in notturna, ogni anno rievoca un fatto storico della Resistenza imolese: dopo l’8 settembre 1943 gli antifascisti imolesi, liberati dalle carceri e dal confino fascista, su indicazione del Comitato di liberazione nazionale dell’Alta Italia, iniziarono ad organizzare un movimento di opposizione armata anche sull’Appennino tosco-emiliano-romagnolo. Ad esso aderirono soprattutto i giovani renitenti alla leva, provenienti dall’imolese e dai comuni della bassa fino a Massa Lombarda e Conselice, che non volevano essere forzosamente arruolati nelle file repubblichine o inviati al lavoro coatto in Germania.
La «trafila» è il nome della lunga marcia che facevano questi giovani, che partiva dalla diga di Codrignano, con punto di incontro alla casa di Settimio Alpi, «La Gregorina». Settimio e Guerrino Rocca («Pizghì») facevano da guida. Aiutati dalle staffette, accompagnavano di notte i giovani lungo quello che oggi è il sentiero 701 del Cai: salivano dal rio Sgarba, evitando l’abitato di Tossignano, passavano dal passo del Prugno, da monte Battaglia e dalla chiesa di Valmaggiore, salivano le Scalacce giungendo all’antica dogana granducale e all’Albergo, dove si organizzarono nell’autunno-inverno del 1943 i primi gruppi di partigiani combattenti.
Dalla primavera del 1944, con la costituzione della 36ª brigata Garibaldi, formazione che poi verrà intitolata al martire partigiano Alessandro Bianconcini, il cammino dei giovani proseguiva sul crinale oltre il passo del Paretaio fino al Cimone della Bastia, dove si incontravano le avanguardie della brigata, poi il grosso della formazione si stendeva nella zona dell’Altello, nella valle del Rovigo fino al passo Sambuca e sul monte Carzolano.
L’edizione di quest’anno, aperta a tutti, prevede la partenza dal prato della rocca di Imola alle ore 01.30. Sosta ristoro al passo del Prugno alle ore 6.00 circa. Arrivo previsto al passo del Paretaio alle ore 11 circa. Pranzo al sacco presso il monumento della Faggiola. Ritorno a bordo di auto di soci Anpi partecipanti alla manifestazione.
Lunghezza della camminata 32 chilometri, con 900 metri di dislivello. Attrezzatura necessaria: lampada frontale o torcia per le ore notturne. Per informazioni: da Imola, Paolo (335 57 79 957) o Mirko (349 25 92 395); dal passo del Prugno, Romano (335 64 11 488).
La 4ª Brigata d’assalto Garibaldi, poi 36ª Garibaldi «Alessandro Bianconcini»