Bubano e il partigiano «Gario», simbolo di lotta per la Libertà

Bubano e il partigiano «Gario», simbolo di lotta per la Libertà

Dante Cassani, «Gario», era nato il 25 agosto 1925 a Mordano, da Luigi e Geltrude Figna. Apprendista sarto, a soli 17 anni era salito in montagna per aggregarsi alle nascenti formazioni partigiane. Cadde in uno scontro coi fascisti avvenuto in località Cortecchio, tra Palazzuolo sul Senio e Castel del Rio, il 23 febbraio 1944. Della sua morte diede notizia un volantino del Cln imolese del 26 febbraio 1944.

Nel 2015, in occasione del 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, il monumento dedicato al giovane partigiano Dante Cassani e ai caduti, militari e civili, delle due guerre mondiali, è stato ricollocato nell’omonima piazza centrale di Bubano. Ed il 25 aprile re-inaugurato dagli studenti di terza media della scuola «Giovanni Pascoli» di Mordano nell’ambito di «Quando un posto diventa un luogo», progetto di arte pubblica ideato da Annalisa Cattani e promosso dai dieci Comuni del Distretto culturale imolese in collaborazione con Anpi, Cidra e musei civici di Imola.

Realizzato nel dopoguerra dallo scultore Domenico Brunori, il monumento raffigura la Libertà sotto forma di un uomo (realizzato in calcestruzzo modellato) che rompe le catene della schiavitù. E sul basamento un’epigrafe recita: «Culto di uomini liberi / unisci nel sacrificio / i caduti / di tutte le guerre / con quelli della resistenza / e dell’insurrezione / auspicando al mondo degli uomini / era feconda di pace».

In passato tale opera era integrata, assieme alle lapidi coi nomi dei caduti e a due pannelli in rilievo laterali (ora mancanti), nella recinzione che divideva la piazza intitolata appunto a Dante Cassani dall’attigua vecchia scuola elementare della frazione. Poi, chiusa la scuola e trasformato l’immobile in appartamenti, statua e recinzione erano state rimosse negli anni novanta a seguito della riqualificazione della piazza. E per vent’anni statua e lapidi erano rimaste ad aspettare in magazzino. Fino a che i cittadini hanno deciso che volevano nuovamente rivedere il monumento (dopo il restauro finanziato con una colletta) nella piazza centrale del proprio paese.

Sui lati del basamento sono collocate le due lapidi coi nomi dei cittadini del comune di Mordano, militari e civili, uomini e donne, morti durante le due guerre mondiali. Di seguito i tre elenchi.

CADUTI MILITARI GUERRA 1915-1918: Andalò Agostino, Bagnaresi Mario, Bassi Carlo, Battilani Luigi, Beltrani Innocenzo, Benini Luigi, Bertozzi Francesco, Bergamini Bartolomeo, Boghi Giovanni, Bordini Enrico, Bordini Giuseppe, Brialdi Giulio, Brunori Domenico, Cavina Luigi, Dasasso Fernando, Dasasso Paolo, Davalle Gaetano, Folli Alfredo, Franzoni Antonio, Gaddoni Michele, Geminiani Adelmo, Golinelli Sante, Guidi Antonio, Lanzoni Telemaco, Martelli Antonio, Martini Giacomo, Mazzetti Luigi, Mazzolani Giovanni, Mirandola Gaspare, Padovani Luigi, Panari Anselmo, Poggi Antonio, Pirazzoli Filippo, Tampieri Carlo, Zanelli Giacomo.

CADUTI MILITARI GUERRA 1940-1945: Ricci Maccarini Olindo, Pirazzoli Antonio, Gollini Antonio, Marani Enea, Medri Silvio, Topi Orio.

CADUTI CIVILI GUERRA 1940-1945: Pirazzoli Leopoldo, Sandrini Elviro, Bergamini Virginia, Brunori Tea, Cavalazzi Giuseppe, Pasquali Cesira Minardi, Bacchilega Augusto, Domenichini Remo, Morselli Callisto, Pasotti Abramo, Ricci Giacomoni Domenico, Topi Romeo, Solebrini Leonardo, Bellosi Giuseppe, Bellosi Raffaele, Cere Bruno, Garelli Andreina, Boghi Anna Maria, Bacchilega Francesca, Landini Pierina, Folletti Cesare, Muccinelli Italia, Cassani Antonia, Belli Ruggero, Raspadori Argia, Battilani Adele, Zanzi Domenico, Conti Giacinta, Benedetti Ginevra, Gallini Guglielmo, Bedeschi Severino, Conti Caterina, Balla Maria Teresa, Cremonini Egisto, Bolgrini Giovanna, Grandi Ines, Pennazzi Augusto, Sandrini Francesco, Betti Giovanna, Garbesi Antonia, Amadei Stefano, Zanelli Cosimo, Dalfiume Alfredo, Resta Virginia, Montroni Giacomino, Balducci Domenico, Pennazzi Francesco, Guidi Apollonia.