Erano le ore 17.15 del 14 aprile 1945 quando una squadra del 2° Corpo polacco, proveniente da Castel Bolognese, entrava nella piazza grande di Imola, l’attuale piazza Matteotti. Piazza già presidiata da partigiani delle Sap guidati da Natale Tampieri, provenienti dalla chiesa del Carmine, dove erano rimasti nascosti fino all’arrivo della parola d’ordine, trasmessa da una staffetta, che dava il via all’insurrezione. Ma all’avanzata alleata verso Imola contribuirono anche la Brigata ebraica e il Gruppo di Combattimento Friuli del nuovo Esercito italiano, unità anch’esse inquadrate nell’armata britannica.
E come avviene ogni anno, la celebrazione del 79° anniversario della Liberazione della città di Imola dall’occupazione nazifascista prevede nella mattinata di domenica 14 aprile 2024 le deposizioni di corone a monumenti e lapidi che ricordano il sacrificio dei soldati delle truppe alleate liberatrici: i caduti del Gruppo di Combattimento Friuli; i caduti della Brigata ebraica; i caduti del 2° Corpo d’armata polacco e un mazzo di fiori al monumento dedicato all’orso Wojtek, mascotte dei soldati della 22ª Compagnia di rifornimento dell’artiglieria del Corpo polacco.
Il programma della giornata prevede poi nel pomeriggio, alle ore 16, presso la sala del Cidra (in via Fratelli Bandiera 23), la consegna delle tessere ad honorem ai familiari dei caduti partigiani e antifascisti. Cerimonia alla quale interverranno il sindaco Marco Panieri e Gabrio Salieri, presidente dell’Anpi di Imola.
Al termine della cerimonia verrà proiettato «La neve cade dai monti», docu-film realizzato da Tomax Teatro che ripercorre quanto accadde a Bologna e dintorni durante la Seconda guerra mondiale attraverso la rivisitazione degli avvenimenti raccontati da chi visse quei terribili momenti.
La trama del docu-film vede un gruppo di giovani attori incontrare partigiani e staffette e, ascoltandone i racconti, si trovano fagocitati nelle loro storie. Uno scambio umano tra generazioni che nutre l’immaginazione degli attori fino a condurli lontano nel tempo, portandoli a vivere le atrocità della guerra.
Alcuni di loro si ritrovano così in un fienile, trasformato in una base partigiana di pianura, altri in un appartamento abbandonato di città, utilizzato come base Gap. Le vite delle due brigate si trovano accomunate da un tragico episodio: la delazione di una spia, che porta all’arresto e alla fucilazione di due giovani compagni. Ma la disperazione viene presto superata grazie alla solidarietà e alla fratellanza che li uniscono e che li spingeranno a continuare la lotta anche in nome dei compagni caduti.
NELLA FOTO: MARCO PANIERI, SINDACO DI IMOLA,
E GABRIO SALIERI, PRESIDENTE DI ANPI IMOLA