Domenica 6 novembre si svolgerà a Bologna la cerimonia commemorativa in ricordo dei partigiani caduti durante la battaglia di porta Lame, svoltasi 78 anni fa, il 7 novembre 1944, e che fu una delle più grandi e significative battaglie combattute dai partigiani in Europa, in un centro cittadino, nel corso della seconda guerra mondiale.
La battaglia di porta Lame vide impegnati, da una parte, contingenti della 7ª Gap e, dall’altra, forze della Repubblica sociale italiana e tedesche. E nonostante la superiorità di queste ultime, i partigiani riuscirono a tenere testa agli attaccanti ed infine a sfuggire all’accerchiamento ed a mettersi in salvo.
La cerimonia avrà inizio alle ore 11 al giardino John Klemlen, posto all’incrocio tra le vie Azzo Gardino e del Macello, con deposizione di fiori al cippo che ricorda la base della 7ª Gap dalla quale ebbe inizio la battaglia e omaggio al combattente John Klemlen.
Successivamente, alle ore 11.30, in piazza 7 Novembre 1944, deposizione di corone e onore ai Caduti da parte di un reparto militare. Interverranno Matteo Lepore, sindaco di Bologna, e Forte Clò, in rappresentanza dell’Anpi. Accompagnamento musicale del corpo bandistico di Anzola dell’Emilia.
Come detto, la battaglia si svolse il 7 novembre 1944. Il fronte si stava avvicinando ed i partigiani erano convinti che l’avvio dell’insurrezione contro le truppe nazifasciste di occupazione fosse ormai questione di giorni. Per questo motivo vari gruppi di gappisti e di militanti provenienti dall’intera provincia si erano riuniti in via Riva di Reno (nell’area dove oggi sorge il palazzo dello sport), nei sotterranei dell’ospedale Maggiore, quasi completamente distrutto dalle bombe alleate, e in alcuni stabili del macello comunale, anch’essi parzialmente demoliti dai bombardamenti, in via Azzo Gardino.
Alle ore 5.30 del 7 novembre militi delle Brigate nere, della Feldendarmeria tedesca ed agenti del Reparto d’assalto della polizia nel corso di un rastrellamento entrarono nella base del macello comunale. I partigiani, vistisi scoperti, reagirono iniziando a sparare con armi leggere. E da lì in poi fu battaglia, con impiego da parte tedesca anche di un cannone da 88 millimetri, di una mitragliera pesante e persino di mezzi blindati e corazzati.
Quando, dopo più di dieci ore di combattimento i soldati tedeschi riuscirono a penetrare nei locali difesi dai partigiani, li trovarono vuoti. Gli occupanti, infatti, secondo un piano predisposto avevano ripiegato verso altre basi localizzate nella prima periferia, portando con sé armi e feriti.
Contemporaneamente i gappisti nascosti tra le rovine dell’ospedale Maggiore circondarono il grosso delle forze nemiche che si erano concentrate attorno al cassero di porta Lame. La rapidità dell’attacco non consentì una reazione ordinata da parte delle truppe tedesche, che si sbandarono. Senza attendere il ritorno dei nemici, i partigiani abbandonarono la zona e rientrarono nelle vecchie basi, occupate prima di essere acquartierati nell’ex ospedale.
I partigiani ebbero 12 morti e 15 feriti. I nomi dei caduti, incisi su una lapide, sono: Oddone Baiesi, Oliano Bosi, Nello Casali, Enzo Cesari, Ercole Dalla Valle, Guido Guernelli, John Klemlen, Ettore Magli, Rodolfo Mori, Alfonso Ricchi, Alfonso Tosarelli e Antonio Zucchi. Una quarantina, invece, i morti tra militi fascisti e soldati tedeschi.
7 novembre 1944, a Bologna la più grande battaglia combattuta dai partigiani in una città
NELLA FOTO: LA LAPIDE CHE RICORDA I PARTIGIANI CADUTI
DURANTE LA BATTAGLIA DI PORTA LAME