Domenica 26 settembre verranno celebrati il 77° anniversario dell’assedio di Ca’ di Guzzo e il 77° anniversario della liberazione di Castel del Rio ad opera delle truppe alleate. Su iniziativa delle sezioni Anpi di Castel del Rio e di Imola verrà ricordata l’eroica battaglia che un reparto della 36ª brigata Garibaldi “Bianconcini” sostenne tra il 27 e il 28 settembre 1944 e durante la quale inflisse gravi perdite al nemico. Circondati dai tedeschi nel casolare ove avevano cercato riparo, i partigiani ingaggiarono un furioso combattimento che si protrasse fino al mattino, quando i superstiti riuscirono a sfuggire all’accerchiamento.
Durante la commemorazione verranno deposte corone (alle 9.45) presso il cippo che ricorda i caduti a Ca’ di Guzzo e presso la stele che ricorda il sacrificio dello studente di medicina Gianni Palmieri, volontario della 36ª, che si rifiutò di abbandonare i compagni feriti e che venne catturato e poi ucciso, insignito di medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Il programma prevede poi la consueta camminata aperta a tutti (lunghezza 8 chilometri circa, con un dislivello di circa 300 metri), con ritrovo (alle ore 7.30) al parcheggio della Bocciofila e partenza della passeggiata (alle ore 8.30) dalla curva del Montale dopo Belvedere. Pranzo al Centro sociale di Belvedere. Info: Romano (tel. 335 6411488).
Poi, alle ore 18.30, avrà luogo la cerimonia organizzata da Comune, Anpi e Museo della Guerra, con deposizione di corone ai piedi del monumento alla Resistenza e del monumento in ricordo dei caduti dei Gruppi di combattimento “Folgore”, “Nembo” e “San Marco” per ricordare la liberazione di Castel del Rio, primo comune della provincia di Bologna ad essere liberato dagli eserciti alleati.
L’assalto a Castel del Rio, nella parte centrale della valle del Santerno, cominciò alle 6 del mattino del 27 settembre 1944, ad opera dei fanti del 351° reggimento dell’88ª divisione statunitense (meglio noti come Blue devils), che in un paio d’ore ebbero ragione delle truppe tedesche occupanti. Divenuta la punta più avanzata dello schieramento alleato sull’Appennino tosco-romagnolo, Castel del Rio rimarrà per un po’ di tempo sotto il tiro dei cannoni tedeschi, subendo ancora notevoli distruzioni. Nel frattempo, mentre il 351° reggimento liberava il cittadina alidosiana, il 350° stava avanzando sul fianco destro di monte Battaglia, il rilievo che nei giorni successivi diventerà teatro di una delle più cruente e sanguinose battaglie combattute sulla linea Gotica, che vide i fanti americani e i partigiani del 3° battaglione della 36ª brigata Garibaldi “Bianconcini”, comandato da Carlo Nicoli, combattere fianco a fianco.