«E nuovi pensieri ci affollano la mente». La sezione Anpi di Imola ed ExtraVagantis Teatro propongono un omaggio (letture e musiche) a Luigi Tinti, noto con il nome di battaglia «Bob», il mitico comandante della 36ª Brigata Garibaldi «Alessandro Bianconcini», che andrà in scena sabato 24 settembre 2022, con inizio alle ore 17, presso il cortile della magnolia, all’interno del complesso ex Annunziata (ingresso libero da via F.lli Bandiera 23). In caso di maltempo, l’iniziativa si terrà nell’attiguo salone del Cidra.
Luigi Tinti fu tra gli iniziatori del movimento partigiano imolese sull’Appennino tosco-romagnolo e ben presto cominciò ad emergere per il coraggio e la forte tensione ideale e morale che lo animavano, divenendo il comandante della 36ª Brigata Garibaldi all’indomani della cattura di Libero Lossanti da parte dei nazifascisti. 36ª Brigata che Bob guidò con perizia nelle battaglie cruciali combattute tra settembre e ottobre del 1944. Scontri epici che gli faranno meritare la Medaglia d’argento al valor militare. Minato nel fisico dalla malattia contratta durante la lotta partigiana, Tinti morirà l’1 ottobre 1954 a soli 34 anni.
«Eroe fu Bob – dirà il sindaco Veraldo Vespignani durante il funerale, a cui partecipò una folla immensa e commossa – non solo perché guidò con coraggio la sua Brigata, non solo perché seppe essere il primo nell’avanzata e l’ultimo nel ripiegamento, ma anche perché mandò avanti con coscienza ed elevato senso di responsabilità gli ideali della Resistenza, perché seppe essere la guida dei contadini poveri della montagna, che nella Resistenza videro riflesse le loro più umane e legittime aspirazioni”.
Lo scrittore imolese Benito Benati gli ha dedicato una biografia («Storia di Bob / La sua stella brillò una sola estate»), riempiendo così un vuoto. E proprio a partire da questo lavoro è nata una lettura che si alimenta di altri materiali, inseguendo pensieri riguardanti le difficoltà di una piena ed approfondita conoscenza che la Resistenza italiana, specie quella di ispirazione comunista, ha incontrato dai primi giorni della Liberazione fino ai giorni nostri.
Una sorta di muro eretto per decenni a impedire la riconoscente circolazione della narrazione degli accadimenti e soprattutto delle aspirazioni che permisero quel sostegno di popolo, in particolare dei più poveri, della gente di montagna, dei contadini della pianura, mescolando il desiderio di libertà a quello di un mondo nuovo. Non si può recuperare la memoria della Resistenza senza essere portati ad aprire bene gli occhi sul presente, non di rado trovando (amare) connessioni.
NELLA FOTO: CA' DI GOSTINO, SEDE DEL COMANDO
DELLA 36ª BRIGATA GARIBALDI BIANCONCINI:
A SINISTRA, A TORSO NUDO, LUIGI TINTI «BOB»,
COMANDANTE DELLA FORMAZIONE.