Quando la Cooperativa Aurora iniziò a costruire case popolari nell’area della Pedagna est, la commissione toponomastica comunale propose di intitolare una strada agli sminatori. La Cooperativa si fece poi carico di realizzare nel 1990 un monumento in memoria degli sminatori civili caduti nel periodo 1944-1948.
Monumenti, targhe, cippi commemorativi, come quello dedicato appunto a coloro che si cimentarono e morirono nella pericolosa opera di rimozione delle mine posate durante la Seconda guerra mondiale, sono quotidianamente sotto i nostri occhi. Ma dal 2014 vengono guardati dai giovani in maniera diversa e periodicamente vengono «re-inaugurati» nell’ambito di «Quando un posto diventa un luogo», il progetto di public history ed arte partecipata ideato dalla professoressa Annalisa Cattani in collaborazione con Cidra, Anpi e i musei civici del Comune di Imola.
Ecco quindi che, nell’ambito del programma di iniziative celebrative del 77° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, il prossimo 3 maggio, alle ore 10.00, avrà luogo la re-inaugurazione della statua-monumento dedicata agli sminatori, posta in via degli Sminatori, nella Pedagna est, a cura delle classi 4ªA, 3ªF, 4ªN, 2ªA dell’Istituto superiore «Luigi Paolini», accompagnati dalle professoresse Chiara Billi e Monica Tassoni. Interverranno Marco Panieri, sindaco di Imola, e Gabrio Salieri, presidente della sezione dell’Anpi di piazzale Giovanni dalle Bande Nere.
NELLA FOTO: MARIO ZANELLA, L'ULTIMO DEGLI SMINATORI CIVILI IMOLESI, ACCANTO AL MONUMENTO CHE RICORDA IL LORO PREZIOSO LAVORO