Ogni anno, l’ultima domenica di febbraio, nel corso di una toccante cerimonia, una corona di alloro coi volti di sette partigiani «Caduti per la Libertà» viene deposta sulla lapide commemorativa che si trova nella frazione imolese di Osteriola, a lato della strada, sulla parete esterna della casa (numero civico 190) posta in prossimità dell’incrocio tra le vie San Vitale e Correcchio Inferiore.
Tale lapide in marmo è stata inaugurata il 26 febbraio 2017, in sostituzione di precedenti quattro singole lapidi che erano state lì murate in ricordo di Afflitti Lino, Volta Angelo, Gardi Armando, Cardelli Otello, partigiani di Osteriola.
La nuova lapide porta incisi sette nomi di partigiani di Osteriola, o caduti in tale frazione imolese, durante la guerra di Liberazione dal nazifascismo, con relativi anni di nascita e di morte: Afflitti Lino 1915-1944 / Contoli Candido 1921-1944 / Suzzi Enea 1911-1944 / Cardelli Otello 1926-1945 / Frascari Zelino 1925-1945 / Volta Angelo 1925-1945 / Gardi Armando 1901-1945.
Il sappista Enea Suzzi venne ucciso dai soldati nazisti il 14 settembre 1944 al termine della manifestazione pre-insurrezionale che si era svolta quel giorno nella vicina Sesto Imolese. Quattro giorni dopo, il 18 settembre 1944, nei pressi di Cantalupo cadde sotto il fuoco nemico anche il gappista Claudio «Candido» Contoli, colpito durante il ritorno da una missione condotta insieme ai compagni Graziano «Mirco» Zappi e Fileno Gardelli. Il 22 ottobre 1944 a perdere la vita fu Lino Afflitti, partigiano molto attivo e da poco divenuto responsabile dei Gap, che venne investito mortalmente dall’esplosione di un’arma che stava smontando.
Ma il tributo di sangue non si fermò. Nel febbraio del 1945 le waffen-SS tedesche effettuarono rastrellamenti nella zona compresa tra Castel San Pietro e Imola, durante i quali vennero catturati i sappisti Armando Gardi (Medaglia di bronzo al Valor militare alla memoria) e Angelo Volta, «Silvano», caponucleo Sap, e i gappisti Zelino Frascari, di Conselice, e Otello Cardelli, tutti incarcerati, torturati ed infine fucilati il 16 marzo insieme ad altri imolesi nei pressi dei ruderi della stazione ferroviaria di San Ruffillo, a Bologna, i cui corpi, occultati in alcuni crateri provocati dalle bombe, verranno rinvenuti soltanto nel maggio successivo, a guerra finita.
NELLE FOTO: LE PRECEDENTI QUATTRO LAPIDI,
POI SOSTITUITE DA UNA LAPIDE UNICA
CHE NELLA FRAZIONE IMOLESE DI OSTERIOLA
RICORDA 7 PARTIGIANI «CADUTI PER LA LIBERTÀ».