Massa Lombarda: coi Foletti fu ucciso anche il mordanese Giuseppe Cavallazzi

Massa Lombarda: coi Foletti fu ucciso anche il mordanese Giuseppe Cavallazzi

Presso una casa colonica di Massa Lombarda soldati tedeschi e militi fascisti il 17 ottobre 1944 fucilano per rappresaglia dieci componenti della famiglia Baffé (Pio, il più vecchio, noto antifascista, assieme a due fratelli, a quattro figli, a tre nipoti), insieme ad alcuni lavoranti e sfollati, in tutto 17 persone.

I corpi delle vittime vengono poi gettati nella casa, minata e incendiata con la benzina. Unico superstite della famiglia è il figlio Sante, prigioniero in Germania, che saprà della tragedia al suo ritorno, dopo la guerra.

Proprio di fronte, al di là della strada, c’è un’altra casa colonica. Qui i nazifascisti uccidono e bruciano cinque persone, quattro componenti maschi della famiglia Foletti e il loro garzone, il mordanese Giuseppe Cavallazzi, di anni 53, probabilmente per non lasciare testimoni del massacro precedente.

Giuseppe Cavallazzi, figlio di Pietro e Luigia Galassi, era nato a Mordano il 12 giugno 1891. Il Comune di Mordano, per non dimenticarne il sacrificio, gli ha intitolato una strada e una piazza nel capoluogo comunale. Il suo nome, assieme a quelli delle altre vittime dell’eccidio del 17 ottobre 1944, è scritto sul monumento ai Caduti partigiani che il Comune di Massa Lombarda ha eretto in piazza Umberto Ricci nel primo dopoguerra per ricordare le numerose vittime dei nazifascisti di origine massese uccise in città e nelle campagne o durante gli scontri in tutta la provincia.

NELLE FOTO: UNA RARA IMMAGINE DI GIUSEPPE CAVALLAZZI,
IL MONUMENTO AI CADUTI PARTITIGIANI ERETTO 
DAL COMUNE DI MASSA LOMBARDA
E LA LAPIDE CHE I SUPERSTITI
DELLA FAMIGLIA FOLETTI HANNO AFFISSO
SULLA PARETE DELLA LORO NUOVA CASA