La partigiana Livia Morini, morta il 20 luglio 2003 dopo una lunga malattia, era nata pressochè 80 anni prima, il 18 luglio 1923, in una famiglia di solida tradizione socialista. L’anno precedente, tra il 27 e il 31 ottobre 1922, i fascisti avevano marciato su Roma ed il successivo 16 novembre Benito Mussolini si era presentato alla Camera dei deputati, ove aveva tenuto il suo primo discorso come capo del Governo. Insomma, era iniziato il Ventennio nero, che sarebbe culminato nell’entrata in guerra del Regno sabaudo a fianco della Germania hitleriana il 19 giugno 1940, nella caduta del regime il 25 luglio 1943 e nella liberazione dell’Italia dal nazifascismo il 25 luglio 1945.
«Camillina», questo il nome di battaglia usato da Livia durante la Resistenza, avrebbe quindi compiuto 100 anni il prossimo 18 luglio 2023. Ebbene, per ricordarne la memoria, martedì 18 luglio, dalle ore 20, si svolgerà una serata a lei dedicata presso la sala convegni del Cidra e nel contiguo giardino della magnolia, in via F.lli Bandiera 23.
A fare gli onori di casa sarà Fabrizia Fiumi, componente del Comitato direttivo dell’Anpi di Imola. All’evento interverrà il primo cittadino di Imola, Marco Panieri, e saranno presenti i figli di Livia, Gabrio e Iader Salieri, e le loro famiglie.
Durante la serata, l’attrice Marina Mazzolani leggerà brani tratti da «… per essere libere…», raccolta di scritti di Livia Morini, e verranno proiettati parti dell’intervista rilasciata da Livia Morini sul ruolo delle donne nella Resistenza.
Mirella Plazzi, archivista della Regione Emilia Romagna, presenterà inoltre il Fondo costituito dal materiale documentale raccolto e usato da Livia Morini durante la sua attività divulgativa. Documentazione che il marito, Alfiero Salieri, nel 2003 ha donato al Centro imolese di documentazione sulla Resistenza antifascista e Storia contemporanea e che è consultabile.
Il libro «… per essere libere…», edito nel 1981, è stato ristampato nel 2013. E l’allora presidente dell’Anpi di Imola, Bruno Solaroli, nella prefazione presentò l’autrice con queste parole: «Livia era una persona eccezionale: brava come insegnante, tanto che vive ancora nei ricordi di tanti suoi allievi; brava come partigiana nei diversi ruoli che è stata chiamata ad assolvere; brava a raccontare e a scrivere e quindi a far vivere quel grande patrimonio di conoscenza e di idealità che aveva maturato nel suo impegno di antifascista e di ribelle; brava come pubblica amministratrice e come dirigente politica e partigiana; brava ed apprezzata anche per la sensibilità eccezionale nelle relazioni umane».
Livia si era spenta il 20 luglio 2003 e il libro veniva ridato alle stampe a dieci anni dalla sua morte. «Con questa ripubblicazione – motivò allora Solaroli – intendiamo ricordarla con immutata ammirazione, stima e affetto e, nel contempo, offrire i tanti e rilevanti eventi, fatti, persone qui ricordati, come contributo di significativo ricordo ai giovani, alle donne, a tutti i nostri concittadini». I medesimi ingredienti che comporranno la serata del prossimo 18 luglio.
PER SAPERNE DI PIÙ: