L'impegno oggi dei soccorritori come gli sminatori che si prodigarono nel dopoguerra

L’impegno oggi dei soccorritori come gli sminatori che si prodigarono nel dopoguerra

Mercoledì, 3 maggio 2023, grazie all’attenuarsi del maltempo che ha riversato pioggia ininterrottamente per 36 ore sulla regione Emilia Romagna, ha potuto svolgersi regolarmente la programmata cerimonia commemorativa presso il monumento dedicato agli sminatori civili imolesi che si trova nel quartiere Pedagna est di Imola. Sminatori che, prima ancora che la guerra in Italia fosse finita, prestarono instancabilmente la loro opera per bonificare terreni, strade, case, ponti, acquedotti e quant’altro, restituendoli così all’uso sociale, ma rischiando ad ogni istante la propria vita (durante l’esercizio della loro attività, 6 rimasero feriti e ben 11 furono coloro che persero la vita).

Ed il vicesindaco Fabrizio Castellari – che ha sostituito il sindaco Marco Panieri, impegnato a coordinare gli aiuti nelle zone comunali interessate dagli straripamenti di corsi d’acqua dovuti alle intense precipitazioni delle ultime ore – ha colto l’occasione della cerimonia per ringraziare pubblicamente tutti coloro che hanno partecipato agli interventi di soccorso e di messa in sicurezza durante la calamità, paragonando la loro preziosa opera di ripristino dell’agibilità in sicurezza del territorio a quella che svolsero appunto gli sminatori nel dopoguerra con la bonifica dagli ordigni bellici che creavano pericolo.

Al termine, il vicesindaco Castellari ed il presidente dell’Anpi, Gabrio Salieri, hanno deposto una corona di alloro al monumento assieme ad Anna, figlia di Mario Zanella, l’ultimo degli sminatori civili imolesi, scomparso nel febbraio 2021, e assieme a Valeria e Leda, figlie di Mario Duttili, partigiano, a guerra finita divenuto anch’esso sminatore e lungamente presidente dell’Associazione sminatori imolesi.