Martedì mattina, 2 maggio 2023, malgrado condizioni climatiche decisamente avverse (vento e pioggia insistente), si è svolta ugualmente la prevista cerimonia commemorativa presso il cippo monumentale che ricorda i lavoratori della Cogne, storica azienda meccanica di Imola, «caduti per la libertà, il lavoro e l’indipendenza». Durante la cerimonia hanno preso la parola Valter Attiliani, per l’Anpi, Stefano Moni, per la Fiom-Cgil, e l’assessore Pierangelo Raffini. Al termine, posa delle corone e di mazzi di fiori.
Il cippo dedicato ai lavoratori antifascisti della Cogne si può dire che dal 25 luglio 2021, giorno in cui si è svolta la cerimonia di re-inaugurazione nella nuova collocazione di via Serraglio, all’angolo con via Cogne, sia tornato nella sua sede storicamente più consona. Nel 1938 la Società nazionale Cogne (società con direzione a Torino e sede operativa ad Aosta, controllata dall’Iri, l’Istituto per la ricostruzione industriale) aveva infatti scelto Imola per impiantarvi una fabbrica di armi.
E la scelta del luogo ove avviare l’azienda meccanica era caduta proprio sull’area posta alle spalle della stazione ferroviaria, riconvertendo alcuni edifici già esistenti al di là dei binari che in precedenza avevano ospitato il molino Poiano e uno zuccherificio. L’1 settembre 1939 aveva così preso avvio la produzione di materiale bellico, in particolare proiettili di vario calibro e parti di cannoni.
Nonostante i diversi cambi di sede, il monumento ha mantenuto le sue fattezze originarie. Il cippo monumentale è costituito da travi di travertino e parti in cemento e nelle quattro facciate ha lastre di marmo nero riportanti frasi celebrative e i nomi dei caduti. Ma nella sede attuale, non essendo più collocato internamente al perimetro dell’azienda per la quale le persone elencate avevano lavorato, nel 2022 è stata aggiunta al cippo una targhetta in metallo per esplicitare ai passanti che quel monumento è dedicato «Ai caduti della Cogne».
La lastra che ora guarda a nord porta incisa la scritta «Onore gloria ai caduti per la libertà, il lavoro e l’indipendenza / Sia per noi sprone e forza a proseguire nella lotta per la quale siete caduti».
La lastra a est porta il lungo elenco dei lavoratori della Cogne caduti durante la guerra di Liberazione. Ecco i nomi scolpiti nel marmo: Bartolini Alfredo, Berti Rinaldo, Betti Paolo, Billi Leo, Bombardini Giosuè, Calamelli Luciano, Cavina Anacleto, Franchini Franco, Galassi Aldo, Gardelli Luciano, Gardelli Otello, Giovannini Ercole, Gollini Wladimiro, Landi Oliano, Liverani Rino, Morini Giuseppe, Nardi Giovanni, Poggiali Nerio, Pomoni Giancarlo, Ruscello Armando, Sportelli Domenico, Sentimenti Angiolino, Tampieri Walter, Villa Massimo, Voi Angelo, Zotti Vittorio.
La lastra a ovest infine è dedicata ai caduti in seguito ad incursione aerea: Cani Giuseppe, Gollini Peppino, Montroni Giacomino e Raffellini Erminio. E ai caduti sul lavoro: Gonni Augusto e Santi Alfiero.