«Bruno Solaroli, l’uomo, il politico» è il libro che, attraverso interviste, ricordi e scritti di tanti che l’hanno conosciuto, traccia la biografia dell’onorevole imolese spentosi nella notte fra l’1 e il 2 marzo 2020, all’età di 81 anni. Lavoro curato da Paolo Mattiussi, Marco Pelliconi e Leana Sanniti, moglie di Solaroli, dato alle stampe quest’anno da Bacchilega Editore e presentato il 9 maggio in una sala delle Stagioni gremita di pubblico.
Libro che verrà riproposto il prossimo martedì 24 ottobre, alle ore 20.30, presso la sala del centro sociale di Sasso Morelli, su iniziativa dell’Anpi, in collaborazione col Cidra (il Centro imolese di documentazione sulla Resistenza antifascista e Storia contemporanea) e con l’Associazione culturale Impresa e Professioni (l’associazione fondata proprio da Solaroli).
Introdurranno la serata Silvano Giovannini, dell’Anpi di Sasso Morelli, e Gabrio Salieri, presidente dell’Anpi di Imola. E saranno presenti gli autori del libro, che parleranno di «Bruno Solaroli: il sindaco, l’onorevole, l’antifascista».
Come detto, l’onorevole Bruno Solaroli si è spento per un malore improvviso nella notte fra l’1 e il 2 marzo 2020. Uomo dalla forte personalità e politico di lungo corso, è stato funzionario del Partito comunista imolese, poi sindaco di Imola e in seguito deputato per quattro legislature. Poi ancora presidente del Circondario imolese, dirigente della Regione Emilia Romagna, presidente della Cooperativa Bacchilega, che edita «sabato sera», e presidente dell’Anpi di Imola.
Alle sue esequie hanno partecipato centinaia e centinaia di imolesi che, pur nel rispetto delle misure di contenimento del coronavirus pandemico, entrando a gruppi di dieci alla volta nella sala del gonfalone del palazzo comunale, ove era stata allestita la camera ardente, hanno voluto esprimere affetto ai familiari, la moglie Leana ed i figli Maurizio e Claudia, e salutare per l’ultima volta il loro sindaco e concittadino Bruno Solaroli, riconoscendogli così a pieno il titolo di membro e rappresentante di una comunità, quella imolese.
Un privilegio riservato solo a pochi politici, solo a quelli di alto rango. E Solaroli indubbiamente lo era. Perché aveva assunto su di sé la responsabilità di rappresentare i valori profondi di quella generazione di italiani che, usciti dalla guerra, avevano ricostruito il Paese, ma soprattutto le sue istituzioni democratiche.
Profondamente legato al suo partito dagli anni Sessanta, dal Pci fino al Partito democratico, e profondamente legato a quei valori dell’antifascismo che hanno reso Imola città medaglia d’oro per la Resistenza, va ricordato anche il grande lavoro che Solaroli ha condotto come presidente dell’Anpi di Imola.
Tuttavia Solaroli è stato soprattutto un uomo delle istituzioni, nel rispetto profondo per la loro terzietà dalla politica, del loro significato di garanzia della democrazia e dello spirito di sacrificio con il quale ci si mette a servizio.
I suoi 10 anni da sindaco rimangono un esempio indelebile di buon governo, che lo colloca a fianco dei grandi della tradizione politica imolese, a cominciare da Andrea Costa. Ma il suo percorso politico di altissimo livello lo ha portato fino in Parlamento, a Roma, diventando per i propri concittadini l’«onorevole» per antonomasia, fino a ricoprire il prestigioso incarico di sottosegretario al ministero del Tesoro.