«Gli imolesi per onore ai morti e monito ai vivi ricordano i valori della pace»

«Gli imolesi per onore ai morti e monito ai vivi ricordano i valori della pace»

Si è concluso il programma «Sulle strade della Libertà», iniziative promosse da Comune di Imola, Anpi e Cidra per ricordare il 77° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e per rendere onore alla Medaglia d’Oro al valor militare per attività partigiana di cui Imola si fregia.

Le iniziative erano cominciate il 5 marzo, con la cerimonia al monumento «La Rossa», a ricordo degli 8 partigiani trucidati dai nazifascisti il 10 marzo 1945 e sono terminate il 13 maggio, con la cerimonia a ricordo delle vittime del primo bombardamento aereo subito dalla città.

Imola subì la prima incursione aerea alleata il 13 maggio 1944. Quaranta bombardieri pesanti B24 partiti dalla Puglia, divisi in due ondate, sganciarono 300 bombe da 240 chilogrammi sulla città. Il bombardamento durò una ventina di minuti. L’area colpita, a nord-est dell’abitato, comprendeva la stazione ferroviaria e diversi stabilimenti industriali. Tragico il bilancio. In totale si conteranno 55 morti (53 civili e 2 militari), 150 feriti e 260 persone rimaste senza casa.

Durante la cerimonia commemorativa hanno preso la parola il sindaco Marco Panieri e, in rappresentanza dell’Anpi, Valter Attiliani. Poi il sindaco e il partigiano Vittorio Gardi hanno posato una corona sul cippo rievocativo di quella tragedia posto nel giardino-pineta, nei pressi dell’ex macello (ove in tempo di guerra era stato costruito un rifugio antiaereo). «Qui – si legge sulla lastra di marmo – il 13 maggio 1944 morirono: 3 bambini 34 donne 16 uomini. Gli imolesi per onore ai morti e monito ai vivi ricordano i valori della pace».