Trenta pannelli che raccontano la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico messo in atto dalla Germania nazista e dai suoi alleati, attraverso le esperienze vissute dalle donne ebree: le loro reazioni e le loro scelte davanti alla brutalità e alla disumana ferocia che furono costrette ad affrontare.
Inaugurata giovedì 19 gennaio, la mostra «Punti di luce. Essere una donna nella Shoah» è rimasta allestita fino a martedì 31 gennaio presso gli spazi dell’ex bar Bacchilega, lo storico locale di Imola posto in via Emilia 167, al piano terra del municipio.
In particolare, l’esposizione ha esplorato nove aspetti della vita quotidiana delle donne ebree durante il dramma della deportazione subita ad opera dei nazisti: l’amore, la maternità, la cura per gli altri, la femminilità, la resistenza, l’amicizia, la fede, il cibo e l’arte. Aspetti indagati ciascuno attraverso storie di vita narrate in prima persona, nei loro significati più profondi e in relazione all’orrore del periodo più buio della nostra storia recente.
La mostra, rientrante tra le iniziative predisposte per il «Giorno della Memoria», ricorrenza che si celebra tutti gli anni il 27 gennaio, è stata promossa dall’Associazione «PerLeDonne» in collaborazione con l’Istituto «Bartolomeo Scappi» di Castel San Pietro Terme, assieme ad Anpi, Aned, Cidra e col patrocinio del Comune di Imola.