Gabrio Salieri, presidente dell’Anpi di Imola «Bisogna andare a votare, no a sovranisti e antieuropeisti»

Gabrio Salieri, presidente dell’Anpi di Imola «Bisogna andare a votare, no a sovranisti e antieuropeisti»

Di seguito il testo dell’intervista concessa dal presidente di Anpi Imola, Gabrio Salieri, al settimanale imolese “sabato sera” in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre:

«Mi auguro che non venga confermato l’astensionismo al voto del 25 settembre. Come Anpi non diamo indicazioni di voto a un partito piuttosto che a un altro, ma ribadiamo i valori fondanti della Repubblica che sono figli della Resistenza: libertà, democrazia, uguaglianza, solidarietà e pace, lontani dal pensiero sovranista e antieuropeista. E non si tenti di indebolire la Costituzione: piuttosto la si rafforzi con il sostegno di riforme legislative di civiltà». Si può sintetizzare così il pensiero di Gabrio Salieri, presidente dell’Anpi di Imola, in vista delle imminenti elezioni politiche.

D: Cosa si auspica l’Anpi per le prossime elezioni?

«L’Anpi non è un partito o un sindacato, ma ha il compito di sollecitare i partiti, che restano i pilastri della democrazia e della Costituzione, a superare e correggere i limiti e le degenerazioni che ne hanno minato il rapporto col popolo. L’Anpi è l’erede di quei partigiani che hanno conquistato la librerà e la democrazia, degli antifascisti che hanno sconfitto il fascismo. Liberà e democrazia significano anche diritto e dovere di andare a votare. L’astensione non è una protesta, un messaggio lanciato ai partiti, ma una rinuncia a contare. Partigiani e antifascisti sono coloro che hanno scritto la Costituzione e hanno dato la possibilità e il dovere di andare a votare».

D: Quindi cosa si è sbagliato?

«A 75 anni dalla Costituzione, è fondamentale riportare la memoria come, con le sue possibilità, fa Anpi. Ma, negli anni, è mancata anche la scuola che non ha approfondito e fatto studiare questa parte della nostra storia, dando per scontato ciò che era stato acquisito. Inoltre, ci sono stati anche disastri nella percezione di cosa devono fare i cittadini per difendere la democrazia: in questo senso il ventennio berlusconiano non ha certo aiutato».

D: Dunque, sente i valori della Resistenza a rischio con questa campagna elettorale, varie volte aspra sui diritti?

«Come Anpi difendiamo i valori della Resistenza: libertà, democrazia, uguaglianza, solidarietà e pace. Non tutti, purtroppo non sono ancora difesi e perseguiti da tutti. Fra l’altro questi attacchi alla Costituzione in campagna elettorale sono preoccupanti: dal presidenzialismo, al distacco da quell’Europa pensata e nata a Ventotene, alla richiesta di dimissioni del Presidente della Repubblica post elezioni. La Costituzione è un sistema democratico di controlli incrociati che, se manca una gamba, rischia di crollare. A renderla più solida non aiuta certamente quell’obbrobrio di legge elettore che potrebbe permettere a forze che ottengano il 40% di avere il 60/70% dei parlamentari, avendo così la forza di poter cambiare la Carta costituzionale senza passare per il vaglio del popolo. Oggi c’è quindi il rischio di condizionare in modo reazionario e antidemocratico il nostro modo di vivere».

D: A Ferrara, la destra che si candida a guidare il Paese, vuole riabilitare Italo Balbo nell’anno del centenario in cui le sue squadracce hanno prima dato fuoco alla Federazione delle Cooperative di Ravenna, poi dato vita alla marcia su Roma. La preoccupa?

«Certo, anche se nella destra ci sono delle forze autenticamente democratiche, ma che oggi sono alleate a questa destra più retriva. Il centenario della marcia su Roma ci offre l’occasione di riaffermare i valori figli della Resistenza. Ad ogni modo, bisogna scindere comunque l’accusa di fascismo tout court da altro. Il fascismo è un reato e come tale va punito. Pensare quello che si vuole è sancito dalla Costituzione e va difeso, ma quando ci si riunisce per fare iniziative fasciste, vendere effige del duce, fare il saluto romano, viene commesso un reato».

D: Diritti civili e inclusione, valori che dovrebbero essere universali, sono declinati in chiave talvolta negativa da dichiarati razzisti. La storia che rischia di ripetersi, di tornare?

«Sì. Quando si pensa di chiudere i porti per non avere i migranti in fuga da disastri umanitari in casa, è una situazione preoccupante. Abbiamo conquistato tanti diritti che oggi vengono messi in discussioni da forze retrive, mentre andrebbero invece ampliati da alcune riforme di civiltà che andrebbero a rafforzare anche la Costituzione».

Christian Fossi

 

NELLA FOTO: IL PRESIDENTE DELL'ANPI IMOLA, GABRIO SALIERI, DURANTE LA CELEBRAZIONE DEL 25 APRILE 2022