Frane nell'Appennino: iniziative annullate o modificate

Frane nell’Appennino: iniziative annullate o modificate

Le piogge torrenziali di inizio maggio e di metà dello stesso mese, oltre a provocare inondazioni catastrofiche in pianura, hanno destabilizzato geologicamente l’Appennino tosco-romagnolo. Decine e decine di smottamenti e frane, grandi e piccole, hanno sconvolto la fragile rete di strade e sentieri, rendendo problematici gli spostamenti, talvolta isolando porzioni di territorio e intere comunità locali. Il che ha costretto le Anpi a rivedere, e spesso ad annullare, le iniziative già calendarizzate nell’anno in corso.

Durante la seconda guerra mondiale l’Appennino tosco-romagnolo fu infatti zona operativa di alcune unità partigiane combattenti, tra cui la 36ª Brigata Garibaldi «Alessandro Bianconcini», una delle formazioni più forti e militarmente organizzate, che alla fine del luglio 1944 poteva contare su circa 1.200 uomini, che operavano con combattimenti quasi quotidiani nel cuore della linea gotica, la linea difensiva fortificata creata dall’esercito tedesco per rallentare l’avanzata degli eserciti alleati verso il nord dell’Italia. Per cui sono veramente tante le iniziative commemorative che vi si svolgono ogni anno a cura delle Amministrazioni locali e delle sezioni Anpi.

Per quanto riguarda il calendario della sezione Anpi di Imola, la prima iniziativa a non andare in porto è stata la dodicesima edizione della «Festa dei partigiani – Mai più fascismi», con relativa camminata notturna (che ripercorre i sentieri usati dalle staffette partigiane). Iniziativa a ricordo proprio della 36ª Brigata Garibaldi che doveva tenersi lo scorso 4 giugno presso il monumento al Partigiano posto al passo del Paretaio, in territorio del Comune toscano di Palazzuolo sul Senio, ai piedi della Faggiola, vetta che fa parte del crinale fra l’Appennino imolese e l’Appennino faentino.

Stessa sorte è toccata alla «Festa della Resistenza e della Liberazione» prevista per il successivo 2 luglio a Casetta di Tiara, il piccolo borgo situato ai piedi del monte Bastia, frazione anch’essa del Comune di Palazzuolo sul Senio. La festa programmata non si è svolta. Ci si è limitati alla posa di corone alle lapidi dei caduti della trentaseiesima e dei civili vittime dei nazifascisti. Così come, verificata l’agibilità in sicurezza dei sentieri da percorrere, si è comunque svolta la concomitante camminata organizzata dal Cai.

Modificate anche le modalità di svolgimeneto del raduno in programma per domenica 3 settembre presso la rocca di Monte Battaglia, in ricordo dei caduti in una delle più cruente battaglie combattute nel periodo che va dal luglio 1943 (sbarco in Sicilia) al maggio 1945 (la resa del corpo di occupazione tedesco). Battaglia alla quale presero parte con successo anche i partigiani imolesi della 36ª.

Al momento, l’annuale cerimonia commemorativa è previsto si svolga presso il monumento ai Caduti della prima guerra mondiale che si trova nell’abitato di Casola Valsenio, nel parco dedicato al deputato socialista Giulio Cavina (zona antistante il municipio). Successivamente una delegazione salirà sull’importante rilievo posto fra Casola Valsenio e Fontanelice, lungo lo spartiacque tra le valli del Senio e del Santerno, per deporre le corone nell’area monumentale che ricorda i caduti di tutte le parti belligeranti, divenuta simbolo di pace e luogo di riconciliazione.

Al momento, invece, sono confermati sia la data che il programma della cerimonia in ricordo del tragico assedio di Ca’ di Guzzo, combattimento che un reparto della 36ª Brigata Garibaldi «Alessandro Bianconcini» sostenne contro preponderanti forze nemiche tra il 27 e il 28 settembre 1944. La data è domenica 24 settembre, mentre il programma prevede alle ore 11.30 la cerimonia presso le lapidi di Belvedere.

Confermati anche la concomitante camminata (aperta a tutti), organizzata in collaborazione con la sezione imolese del Club alpino italiano, ed il successivo pranzo presso il Centro sociale di Belvedere. Per chi vorrà parteciparvi, il programma prevede: ritrovo alle ore 7.30 al parcheggio della bocciofila e partenza della passeggiata (lunghezza 8 chilometri circa; difficoltà E; dislivello 300 metri) alle ore 8.30 dalla curva del Montale, dopo Belvedere. Per informazioni: Romano 335 64 11 488.

Nel frattempo l’Associazione Ca’ di Malanca ha riavviato l’attività dell’omonimo Centro di documentazione della Resistenza, in via Rio Corneto, in comune di Brisighella, e sta preparando per domenica 27 agosto la «Giornata della 36ª Brigata Garibaldi», manifestazione che si svolge ormai da molti anni per onorare il sacrificio dei combattenti caduti per la libertà e per fare conoscere gli avvenimenti che caratterizzarono l’area di Ca’ di Malanca.

Per raggiungere Ca’ di Malanca in auto si deve percorrere la provinciale Brisighellese, deviando per San Martino in Gattara – monte Romano – Croce Daniele e, usando prudenza, la strada forestale fino al Centro di documentazione.

Da Croce Daniele si può raggiungere Ca’ di Malanca a piedi con una breve escursione lungo il sentiero 505 del Cai. Non è invece agibile, perché interrotto da frane, la parte bassa del sentiero dei Partigiani che sale dalla chiesa di Purocielo. Il suo recupero sarà uno degli obiettivi dell’Associazione Ca’ di Malanca e di quelle dell’escursionismo.

NELLA FOTO: LA FRANA ALL'INIZIO DELLA STRADA
CHE PARTE DAL RISTORANTE A CROCE DANIELE