Sul finire del 1944 in diversi comuni della pianura bolognese si tennero manifestazioni pre-insurrezionali, volute dal Cumer, il Comando unico militare Emilia Romagna, e organizzate dalle locali formazioni partigiane. L’obiettivo era quello di mobilitare le popolazioni e i partigiani combattenti in vista della liberazione di Bologna e provincia, ritenuta ormai imminente di fronte all’avanzare vittorioso delle truppe alleate.
Ebbene, una di queste manifestazioni pre-insurrezionali si svolse il 14 settembre 1944 nel comune di Imola, nell’importante frazione di Sesto Imolese, che per alcune ore venne «liberata» dai partigiani, che interruppero i collegamenti telegrafici e telefonici e bloccarono gli accessi all’abitato. La popolazione si radunò nella piazza principale, ove prese la parola Ezio Serantoni, «Mezanòt», in rappresentanza del Comitato di liberazione di Imola.
E com’è consuetudine, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia ricorderà quanto accadde allora con una cerimonia che si svolgerà nel parco pubblico della frazione, nell’ambito della locale «Festa dell’agricoltura». Cerimonia in programma per domenica 10 settembre, con inizio alle ore 17.30 e che vedrà i saluti di Ettore Bacchilega, dell’Anpi di Sesto Imolese, e gli interventi del vicesindaco del Comune di Imola, Fabrizio Castellari, e di Daniela Martelli, del Comitato direttivo dell’Anpi di Imola.
Lì avrà luogo la deposizione di una corona di alloro presso la lapide che ricorda quella giornata di lotta popolare, come recita la scritta ivi scolpita: «In piena occupazione nazista / le genti della Bassa Imolese / espressero avversione all’oppressore / manifestando compatti e consapevoli / per le strade di Sesto Imolese».
Tornando a quel 14 settembre 1944, fascisti e nazisti non intervennero nell’immediato, anche se già nel pomeriggio vi furono alcune schermaglie, culminate nell’uccisione del sappista Enea Suzzi, che stava rientrando a casa dopo aver partecipato alla manifestazione.
La reazione arrivò qualche settimana dopo, il 9 ottobre, quando i soldati tedeschi effettuarono un vasto rastrellamento a Sesto Imolese e nei territori circostanti. E dei molti sestesi arrestati e poi inviati al lavoro coatto oltreconfine, 12 non tornarono dal campo di Kahla. Ecco i loro nomi, ricordati in una cappella del cimitero della frazione: Dante Baroncini, Andrea Contoli, Giovanni Dalla Casa, Angelo Galassi, Silvio Lervi, Giovanni Martelli, Bruno Marzocchi, Quinto Sabbioni, Giuseppe Santandrea, Gildo Tabanelli, Luigi Tabanelli, Alfredo Tozzoli.