In occasione della commemorazione dei defunti, giovedì 2 novembre 2023 il sindaco Marco Panieri e il vicesindaco Fabrizio Castellari, accompagnati dal presidente dell’Anpi di Imola, Gabrio Salieri, si sono recati in visita al cimitero monumentale del Piratello.
La visita ha voluto rappresentare, con un gesto semplice ma sentito e doveroso, l’omaggio dell’Amministrazione comunale a tutti i defunti, attraverso il ricordo di chi ha servito la comunità imolese.
«E’ un dovere morale e civico essere qui oggi, una di quelle giornate che più di altre ti ricorda che tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che siamo e che possiamo fare è grazie a persone che prima di noi, più di noi, si sono spese e hanno lottato per la nostra comunità. A tutti loro, a quanti hanno servito nelle diverse forme e ruoli la comunità, va il nostro omaggio e il ricordo commosso da parte della città, dell’Amministrazione comunale e mio personale», ha ribadito il sindaco Panieri.
Le autorità hanno posato un mazzo di garofani rossi alla tomba di Andrea Costa, tra i fondatori del socialismo in Italia e primo deputato di idee socialiste nella storia della nazione, tumulato nel famedio comunale del cimitero monumentale di Piratello a fianco di altri personaggi che hanno reso onore e fama alla città di Imola.
La tomba di Andrea Costa è posta al centro del famedio. Immediatamente alla sua sinistra vi sono poi le tombe di Luigi Sassi e Amedeo Tabanelli.
Di idee repubblicane e poi socialiste, Sassi divenne sindaco di Imola nel 1889, primo Comune italiano ad essere governato da una maggioranza democratica e socialista. Carica da cui Sassi peraltro si dimise dopo appena un mese per non dover giurare fedeltà a re.
Tabanelli, antifascista, attivista del Partito socialista italiano e poi, dal 1921, del Partito comunista italiano, fu invece il primo sindaco di Imola ad essere eletto nel secondo dopoguerra.
E, sempre alla sinistra della tomba di Andrea Costa, sono poste anche le tombe di due ex parlamentari: Andrea Marabini e Bruno Solaroli.
Andrea Marabini, figlio di Anselmo, uno dei più noti dirigenti socialisti emiliani, fu prima socialista e poi comunista. Perseguitato in Italia e all’estero per la sua fede politica, riparò in Unione Sovietica. Tornato in patria dopo la Liberazione, venne eletto deputato alla Camera nella prima e seconda legislatura, poi nel 1958 approdò al Senato, impegnandosi con molta competenza sulle questioni dell’agricoltura e dell’alimentazione.
Bruno Solaroli, invece, è stato sindaco di Imola dal 1976 al 1987 e poi parlamentare per quattro legislature, ricoprendo la carica di sottosegretario di Stato al Tesoro, Bilancio e alla Programmazione economica nel Governo D’Alema.
Subito alla destra della tomba di Andrea Costa vi sono le tombe di Anselmo Marabini e del professor Antonio Graziadei, entrambi tra i fondatori del Partito comunista italiano.
Marabini fu prima tra i fondatori del Partito socialista italiano e poi, nel 1921, partecipò alla scissione della frazione comunista ed alla fondazione del Partito comunista d’Italia. Costretto all’esilio ha vissuto lungamente in Unione Sovietica.
Antonio Graziadei, economista e parlamentare, ha aderito prima al Partito socialista italiano e poi è stato, appunto, tra i fondatori del Partito comunista d’Italia.
E sempre alla destra della tomba di Andrea Costa è la tomba della dottoressa Giuseppina Cattani, famosa per le sue ricerche sul tetano e prima donna ad essere accolta nella Società medico-chirurgica di Bologna.
E vi sono le tombe di Amedeo Ruggi, antifascista partigiano, comunista sindaco di Imola dal 1962 fino al 30 ottobre 1971, quando morì al suo tavolo di lavoro, in municipio; e di Enrico Gualandi, figlio del capo partigiano Guido Gualandi (il Moro), comunista, sindaco di Imola e poi parlamentare per tre legislature e, successivamente, presidente della Lega delle autonomie locali.
Poi la visita è proseguita con la deposizione di un mazzo di fiori alla tomba di un altro indimenticato sindaco di Imola, Veraldo Vespignani, tumulato in un’altra zona del cimitero monumentale di Piratello.
Momenti di raccoglimento si sono poi succeduti presso il sacrario dei soldati caduti durante la prima guerra mondiale ed al sacrario ove sono sepolti i caduti della Resistenza e dove i volontari dell’Anpi si sono susseguiti durante tutta la mattinata in un picchetto d’onore.
Sindaco, vicesindaco ed il presidente dell’Anpi di Imola si sono recati infine al cimitero di Castel del Rio, ove hanno reso omaggio e deposto un mazzo di fiori alla tomba di Massimo Marchignoli, già sindaco di Imola e parlamentare.