Casola Valsenio: il monumento di Sant'Apollinare

Casola Valsenio: il monumento di Sant’Apollinare

A Sant’Apollinare di Casola Valsenio, vicino al confine con Palazzuolo, vale a dire a poche decine di metri da Castagno, località che dà il nome alla battaglia che alcune compagnie della 36ª Brigata Garibaldi «Alessandro Bianconcini» vi combattenero l’11 settembre 1944, c’è un monumento dedicato ai Caduti partigiani.

Nell’agosto 1944 la 36ª Brigata Garibaldi, che operava nell’Appennino tosco-romagnolo, fu investita da un massiccio rastrellamento messo in atto da ingenti forze nemiche. Dopo giorni di feroci combattimenti, per sfuggire all’accerchiamento i partigiani avevano raggiunto la valle del Sintria, posizionandosi tra il monte Pianaccino, la parrocchia di Fornazzano e quella di val di Fusa. Ma l’11 settembre alcune compagnie della 36ª vennero nuovamente impegnate dai tedeschi in quella che venne poi chiamata la battaglia di Castagno.

Una pattuglia tedesca di mattina presto era salita dalla Casolana per razziare del bestiame, ma si era imbattuta nelle avanguardie partigiane impegnate a sorvegliare il territorio. I reparti tedeschi, rafforzati da fascisti italiani (circa 250 uomini) corsi in aiuto, sferrarono allora un attacco verso il crinale di monte Pianaccino, sostenuto da un serrato bombardamento. I partigiani risposero con un intenso fuoco di mitragliatrici, costringendo gli assalitori a fermarsi.

Erano le ore 11 quando una fitta selva di colpi di mortaio colpì le postazioni dei partigiani sul crinale provocando lo sbandamento di alcune squadre. Solo la coraggiosa iniziativa del comandante Luigi Tinti (tra l’altro in quei giorni debilitato per un attacco di malaria) ridiede loro coraggio. Mitra in mano si mise la testa di queste squadre e contrattaccò. I nazifascisti, sorpresi dall’improvviso sortita, si sbandarono a loro volta e iniziarono a ritirarsi disordinatamente. I tedeschi contarono decine di morti mentre, mentre i partigiani caduti nello scontro furono tre.

Il monumento di Sant’Apollinare è composto da due blocchi, posti uno di fianco all’altro. Uno è molto alto e stretto, l’altro più basso e largo. Le scritte ricordano sia il sacrificio dei partigiani caduti nella battaglia di monte Pianaccino, sia le vittime di rappresaglie nazifasciste. Dieci i nomi incisi sulla pietra: Esiodo Rava (Medaglia d’argento al valor militare), Edoardo Bagarini, Giuseppe Cavina, Cherubino Ferrini, Cesare Masetti, Enea Nannini, Giovanna Pieri, Vito Stanzani, Vittorio Toschi, Ermenegildo Stanzani.

NELLE FOTO: IL MONUMENTO DI SANT'APOLLINARE CHE RICORDA I PARTIGIANI CADUTI
NELLA BATTAGLIA DI CASTAGNO, SIA LE VITTIME DI RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE.