Mahsa Jina Amini, una ragazza di 22 anni, è morta dopo essere stata arrestata dalla famigerata polizia della moralità. Mahsa era in visita a Teheran assieme ai suoi famigliari, provenienti come lei dal Kurdistan iraniano, quando è stata fermata dalla polizia speciale che in Iran si occupa di vigilare sul rispetto del rigido codice di abbigliamento imposto alle donne. E Masha, secondo i poliziotti, non indossava correttamente il velo.
La vicenda ha scosso l’opinione pubblica iraniana e dato il la ad una serie di proteste, duramente represse delle forze di sicurezza. Dal giorno del loro inizio, il 17 settembre scorso, le persone uccise sarebbero parecchie decine. Ma questo non ha fermato i cortei. E le manifestanti, malgrado il regime abbia bloccato le comunicazioni attraverso i social media, hanno ottenuto l’appoggio della comunità internazionale alla loro protesta.
Anche in Italia ogni giorno che passa si moltiplicano le iniziative di mobilitazione a sostegno della protesta delle donne iraniane che chiedono giustizia e verità sulla morte di Mahsa. Mercoledì 5 ottobre sarà la volta di Bologna e Imola.
Cgil, Cisl e Uil di Bologna invitano la cittadinanza a esprimere «sostegno e solidarietà alla protesta delle donne in Iran». L’appuntamento è per le ore 18 in piazza XX Settembre, da cui partirà un corteo che terminerà in piazza Nettuno, dove sono previsti gli interventi delle organizzazioni promotrici, delle tante associazioni (tra cui l’Anpi) che hanno aderito all’iniziativa e dei rappresentanti delle istituzioni. Allo stesso modo il «Comitato pace e diritti» del circondario imolese (di cui anche l’Anpi fa parte) ha convocato sempre per mercoledì 5 ottobre, sempre alle ore 18, un’assemblea pubblica in piazza Caduti per la Libertà, a Imola.
NELLA FOTO: LA PROTESTA DELLE DONNE CURDE CHE CHIEDONO
GIUSTIZIA E VERITÀ SULLA MORTE DI MAHSA AMINI