La canzone partigiana «Bella ciao» cantata dai ragazzi della scuola primaria di Ponticelli, frazione di Imola, e le bandiere (quella tricolore e quella della pace) sventolanti al sole hanno fatto da colonna sonora e da coreografia alla cerimonia svoltasi nel pomeriggio di venerdì 31 marzo per ricordare gli otto ponticellesi, partigiani e antifascisti, che persero la vita durante la lotta contro la feroce oppressione nazifascista.
«Otto dei 237 partigiani imolesi caduti durante la lotta di Liberazione dal nazifascismo, cui vanno aggiunti i 23 che hanno perso la vita nei campi di concentramento – ha tenuto a ricordare il presidente dell’Anpi di Imola, Gabrio Salieri, in tempi di imperante revisionismo e di mistificazione della verità storica –. Il ricordo del loro sacrificio, insieme al ricordo delle migliaia di donne e di uomini imolesi che hanno partecipato attivamente alla Resistenza, è ancora vivo in noi. Un ricordo che però andrà perpetuato perché anche le nuove generazioni siano consapevoli di chi ci ha donato libertà e democrazia e promosso quei valori sui quali è basata la Costituzione repubblicana italiana, la più bella del mondo».
«Noi dell’Anpi di oggi – ha continuato Salieri – siamo i figli, i nipoti e comunque gli eredi di quei partigiani e ne coltiviamo la memoria. Ogni anno svolgiamo un fitto calendario di cerimonie, come quella di oggi, qui a Ponticelli, per ricordare a tutti ciò che è stato e perché quanto accaduto non si ripeta. Noi siamo gli antifascisti di oggi e difendiamo la nostra Costituzione da chi la vuole modificare in senso reazionario».
I nomi degli otto ponticellesi sono scolpiti su una delle due lapidi poste sul monumento che si trova nella piazza rinnovata, «A perenne memoria – recita l’iscrizione dell’altra lapide – dei compaesani caduti sotto i colpi della ferocia nazi-fascista». Si tratta di Dino Bertozzi, Settimio Biagi, Nazzaro Costa, Giuseppe Maccarelli, Antonio Manara, Battista Martelli, Silvio Poli e Luigi Trombetti. Nomi scanditi in apertura di intervento dall’assessore Pierangelo Raffini, presente alla cerimonia in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.
«L’antifascismo rappresenta un movimento storico e attuale di lotta contro i regimi politici autoritari e sostenitore dei valori universali di uguaglianza, libertà e giustizia. I nomi che ho appena letto sono ragazzi che hanno avuto il coraggio, hanno creduto e sono morti per combattere il nazifascismo. Noi oggi siamo qui e possiamo godere di libertà allora impensabili – ha tenuto a rimarcare l’assessore – proprio per il sacrificio di queste persone, dei partigiani. La libertà – ha continuato Raffini – è uno dei valori più importanti della storia dell’umanità. Essa è fondamentale per il funzionamento di una democrazia, per la prosperità economica, per la libertà personale, per la creatività e l’innovazione, per la pace e per la diversità e la tolleranza. La libertà è un diritto umano fondamentale che deve essere protetto e difeso».