Anche Imola alla più grande manifestazione antifascista d’Europa

Anche Imola alla più grande manifestazione antifascista d’Europa

Dal 13 al 15 maggio si è svolto il «Viaggio della Memoria» al campo di Mauthausen e al Memoriale di Gusen. Iniziativa promossa dall’Aned, l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, alla quale ha partecipato una delegazione imolese di cui facevano parte il presidente del Consiglio comunale, Roberto Visani, le consigliere e i consiglieri comunali Anna De Veridicis (Pd), Antonio Ussia (Imola Corre), Filippo Samachini (Imola Coraggiosa), Marinella Vella (Lista Cappello), Rebecca Chiarini (Gruppo misto) e l’assessora al Welfare, Daniela Spadoni.

Oltre ad undici studenti maggiorenni degli Istituti secondari di secondo grado di Imola, di cui sei a carico dei fondi a disposizione della presidenza del Consiglio comunale: Lucio Tampieri, Lucia Bacchini e Francesca Baldisserri della 5As Liceo scientifico Valeriani; Simone Gardella, Enrico Miccoli, Pietro Poletti, Andrea Zaffagnini, Mattia Zuppiroli, Luca Digirolamo, Christian Neretti e Riccardo Corrado della 5Ata Itis Alberghetti.

Edizione 2022 culminata domenica 15 maggio nell’incontro internazionale in occasione del 77° anniversario della liberazione del campo di concentramento e sterminio. «Ringrazio la presidenza del Consiglio comunale e l’Anpi di Imola che hanno permesso ancora una volta ad alcuni studenti di far parte della delegazione imolese nella più grande manifestazione antifascista d’Europa. E’ sempre una commozione enorme vedere il gonfalone della Città di Imola sfilare nel corteo assieme alle centinaia di città italiane ed europee ed è il modo più corretto di onorare i nove caduti imolesi nel KZ di Mauthausen», ha affermato Roberta Dall’Osso, presidente della sezione Aned Imola.

I Konzentrationlager erano i campi creati a fini di sterminio, sottoposti alla vigilanza e all’amministrazione della Gestapo o delle SS. Il campo di concentramento di Mauthausen, insieme al lager di Gusen e ad oltre 40 sottocampi, era un campo di punizione e di annientamento fisico attraverso il lavoro. Dei circa 190.000 prigionieri oltre la metà morì di fatica, stenti, malattie o fu deliberatamente assassinata.