Adelmo Bacchilega, caduto in Spagna per difendere la democrazia

Adelmo Bacchilega, caduto in Spagna per difendere la democrazia

Nel mese di febbraio ricorre in Spagna l’anniversario della battaglia del Jarama, uno degli episodi più sanguinosi della guerra civile spagnola. La battaglia del Jarama iniziò il 6 febbraio del 1937 quando le truppe di Franco, sostenute dai contingenti militari italiano e tedesco inviati rispettivamente da Mussolini e da Hitler, tentarono di far cadere Madrid, la capitale della legittima Repubblica spagnola. Obiettivo strategico dell’attacco dei falangisti franchisti era la strada che collega Madrid con Valencia (oggi diventata un’autostrada: la A3), la cui conquista avrebbe isolato la capitale.

La battaglia si sviluppò in un’area che comprendeva alcuni municipi (oggi molto popolosi) della fascia sud-orientale di Madrid, come Arganda del Rey, Rivas Vaciamadrid, Morata de Tajuña, Ciempozuelos, Seseña, San Martín de la Vega. In particolare i combattimenti si svilupparono lungo le rive del fiume Jarama, che proprio in questa zona riceve le acque del Manzanarre (fiume di Madrid). Per questo motivo la terribile battaglia del febbraio 1937 viene ricordata ancora oggi come «battaglia del Jarama». Battaglia che durò fino al 27 febbraio e che fece almeno ventimila morti. Tra questi anche il giovane antifascista mordanese Adelmo Bacchilega.

Adelmo, da Giuseppe Bacchilega e Maria Casalini, braccianti agricoli, era nato il 10 ottobre 1910 a Mordano (il paese che ha dato i natali al gerarca fascista Dino Grandi). Il 2 ottobre 1930, otto giorni prima di compiere vent’anni, Adelmo era emigrato in Belgio insieme allo zio Lodovico Bulzamini. Agli effetti dell’obbligo di leva non poteva rimanere all’estero che un solo anno. Ma al compimento dell’età per il servizio militare non rientrò in Italia per non dover servire il regime fascista. Sulla porta della sua casa i fascisti appesero la scritta: «Disertore e traditore della Patria».

In Belgio lavorò come minatore nel bacino di Liegi. Nel 1934 si iscrisse al Partito comunista d’Italia. Nel dicembre 1936 si trasferì in Spagna, sempre assieme allo zio Lodovico Bulzamini, per arruolarsi fra i volontari repubblicani. Inquadrato nella compagnia italiana del Battaglione Dimitrov (che faceva parte della 15ª Brigata internazionale mista Abraham Lincoln), Bacchilega prese parte alla battaglia del Jarama, combattendo sul fronte di Morata di Tajuña, dove cadde nel corso del disperato contrattacco portato dalle forze repubblicane il 14 del febbraio 1937, che costò perdite pesantissime ma che fermò lo sfondamento delle forze franchiste.

Verso la fine del mese di febbraio entrambi gli schieramenti avevano poi consolidato le proprie posizioni, al punto che nessuna delle due parti era più in grado di portare efficaci attacchi contro il nemico. Tanto i nazionalisti quanto i repubblicani avevano subito ingenti perdite (tra i 6.000 e i 25.000 per ciascuna parte, a seconda delle diverse stime effettuate) e le truppe rimanenti erano stremate dai lunghi giorni di battaglia. Le forze franchiste, nonostante fossero riuscite ad attraversare lo Jarama, avevano fallito il tentativo di strappare completamente la linea Madrid-Valencia dalle mani dei repubblicani. La conseguenza fu la perdita di interesse strategico dell’intera area, lungo la quale il fronte venne trincerato da entrambe le parti e non fu più oggetto di scontri di grande importanza.

Adelmo Bacchilega è ricordato nel sacrario di piazza del Nettuno, a Bologna. In suo ricordo, il Comune di Mordano gli ha intitolato una strada.

NELLE FOTO: IL GIOVANE ANTIFASCISTA MORDANESE ADELMO BACCHILEGA,
CADUTO DURANTE LA GUERRA DI SPAGNA, A MORATA DE TAJUÑA,
E I VOLONTARI REPUBBLICANI DEL BATTAGLIONE «GEORGI DIMITROV»