Studenti e studentesse della scuola «Andrea Costa» dell’Istituto comprensivo 6 di Imola lo scorso sabato 13 aprile sono stati protagonisti di una emozionante e commovente cerimonia a ricordo dei 16 partigiani e antifascisti che nella notte fra il 12 e il 13 aprile 1945 vennero prelevati dai brigatisti neri dal carcere della rocca sforzesca, portati tra le rovine dello stabilimento «Becca» e lì, in quel luogo, prima orrendamente torturati e poi trucidati e infine i loro corpi fatti sparire entro un pozzo artesiano lì presente.
Un cippo monumentale posto in via Vittorio Veneto, dove sorgeva lo stabilimento «Becca», ricorda le vittime dell’eccidio. E in tale luogo, tutti gli anni, vengono commemorate le 16 vittime della ferocia fascista. «L’iniziativa di oggi – ha tenuto a rimarcare il presidente di Anpi Imola, Gabrio Salieri, in apertura di cerimonia – è una delle più importanti e cariche di contenuti in quanto si rievoca uno degli accadimenti più tragici della lotta di liberazione dall’oppressione nazifascista che riguardano la nostra città, Medicina e Castel San Pietro Terme, i territori da cui provenivano le vittime dell’eccidio».
Questi i nomi delle 16 vittime scolpiti sul cippo monumentale: Bernardo Baldazzi, Dante Bernardi, Gaetano Bersani, Duilio Broccoli, Antonio Cassani, Guido Facchini, Mario Felicori, Paolo Filippini, Cesare Gabusi, Secondo Grassi, Ciliante Martelli, Mario Martelli, Corrado Masina, Domenico Rivalta (il solo imolese del gruppo, decorato alla memoria con la Medaglia d’oro al Valor militare), Giovanni Roncarati, Augusto Ronzani.
I primi soldati polacchi entrarono a Imola nel pomeriggio del 14 aprile 1945. «I corpi delle 16 vittime, orrendamente martoriati e quasi del tutto irriconoscibili, furono trovati il 15 aprile, fra lo sgomento e lo sconcerto non solo della popolazione imolese, ma anche delle truppe alleate, per tanta crudeltà – ha ricordato Salieri –. I funerali furono celebrati il succesivo 17 aprile. L’atrocità di questa vicenda – ha aggiunto il presidente dell’Anpi – dovrebbe insegnare a tutti quanti ad essere contro la guerra, per la pace».
Durante la cerimonia gli studenti delle classi 3A, 3F, 2C e 3C della scuola secondaria di primo grado «Andrea Costa» (con la direzione della professoressa Maria Di Ciaula) hanno realizzato una performance dando voce e volto, con parole, musica e azioni sceniche, alle 16 giovani vittime dell’eccidio di pozzo Becca, per non dimenticare quanto accaduto e continuare la diffusione della memoria tra i cittadini, ed in particolare tra le giovani generazioni. Performance che ha rappresentato anche la ripresa di «Quando un posto diventa un luogo», progetto ideato da Annalisa Cattani e promosso in collaborazione con Marco Orazi del Cidra, Imola Musei e con il supporto di Anpi e Comune di Imola.
Il partigiano imolese Vittorio Gardi ha poi distribuito una copia della Costituzione italiana a ciascuno degli studenti protagonisti della performance. «Resistenza e libertà sono le due parole importanti e significative di questa mattinata, che hanno un valore speciale per Imola, città medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana – ha ricordato il sindaco Marco Panieri -. Un grazie a voi, studenti e studentesse, per questo esercizio della memoria che ci ha fatto rivivere l’atroce episodio di pozzo Becca, facendoci capire una volta di più quanto la pace sia un valore fondamentale e quanto la scuola, con l’educazione e la cultura, possa fare per contribuire a trasmettere quei valori di libertà, democrazia, giustizia sociale che sono alla base della nostra Carta costituzionale. E ringrazio il partigiano Vittorio Gardi, testimone della memoria, per il gesto di donarvi, a nome dell’Anpi, una copia della legge fondamentale dello Stato italiano, che dobbiamo conoscere e applicare ogni giorno, perché proprio sulla nostra Costituzione si basa il valore del bene comune».
Al termine degli interventi, il sindaco Marco Panieri e il partigiano Vittorio Gardi, insieme agli altri sindaci e rappresentati dell’Anpi, hanno deposto una corona di alloro al cippo monumentale che ricorda le 16 vittime dell’eccidio di pozzo Becca.
L’iniziativa, che si è svolta nell’ambito degli eventi promossi per il 79° anniversario della Liberazione, è stata organizzata dal Comune di Imola, insieme ai Comuni di Medicina e Castel San Pietro Terme e alle sezioni Anpi di Imola, Medicina e Castel San Pietro Terme.
Sono intervenuti, fra gli altri, il sindaco di Imola, Marco Panieri, di Castel San Pietro Terme, Fausto Tinti e il consigliere comunale Avio Mezzetti, in rappresentanza del sindaco di Medicina, Matteo Montanari, il presidente di Anpi Imola, Gabrio Salieri, di Anpi Castel San Pietro Terme, Davide Ceré, e di Anpi Medicina, Vanes Tamburini.
Oltre ad un folto numero di cittadini, presenti alla cerimonia anche gli alunni delle classi 2B e 2D, accompagnati dai rispettivi docenti, della scuola secondaria di primo grado «Innocenzo da Imola» dell’Istituto comprensivo 2 e gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Medicina.