Nell’ambito delle iniziative per celebrare il 78° anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista, nella mattinata di venerdì 13 maggio 2023, si è svolta la cerimonia in ricordo delle vittime civili causate dal primo bombardamento aereo subito dalla città di Imola durante la seconda guerra mondiale.
La cerimonia commemorativa si è svolta nella pineta retrostante l’ex macello comunale (via Baviera Maghinardo), uno dei luoghi della città dove quel tragico 13 maggio del 1944 caddero le bombe, provocando morte e distruzione, e dove nel dopoguerra è stato eretto un monumento rievocativo di quella tragedia: «Qui – si legge sulla lastra di marmo – il 13 maggio 1944 morirono: 3 bambini 34 donne 16 uomini. Gli imolesi per onore ai morti e monito ai vivi ricordano i valori della pace».
Ma dopo 79 anni, il ricordo di un tragico evento, come l’uccisione di 53 persone e il ferimento di molte di più, può ancora provocare compassione, finanche dolore emotivo vero? E come tale, far sgorgare lacrime?
Ecco quindi il perché della scritta «Do you cry often?» («Piangi spesso?») cucita a mano su un luttuoso drappo nero a mo’ di bandiera, opera dell’artista bolognese Stefano Pasquini. Opera – con la sua domanda così intima posta in modo così insolitamente diretto – rimasta in bellavista sul cippo monumentale di via Baviera Maghinardo durante lo svolgimento della cerimonia.
Di fatto, un invito alla compassione e – perché no? – a commuoversi anche a distanza di così tanti anni da quel giorno drammatico per la popolazione imolese – il 13 maggio 1944 – quando una formazione di 40 bombardieri pesanti statunitensi, decollati dalle basi pugliesi di Cerignola e Torretta, scaricarono il loro carico di bombe sulla città, seminandovi morte e distruzione.
«Quando un posto diventa un luogo» – il progetto di rivisitazione artistica dei luoghi della memoria ideato dall’artista e docente Annalisa Cattani per ridare loro vitalità e attualità – è poi continuato con la performance musicale del chitarrista Diego Melfi e la lettuta di testi elaborati dagli studenti della classe 5ª Ata «Francesco Alberghetti». Che a margine hanno poi colloquiato col partigiano novantaduenne Vittorio Gardi, presente alla cerimonia.
A completare la commemorazione gli interventi di Gabrio Salieri, presidente dell’Anpi di Imola, e del sindaco Marco Panieri, con la deposizione di una corona d’alloro al cippo monumentale e un minuto di raccoglimento al suono del Silenzio.