Autore: Marco Orazi
Editore: Bacchilega Editore, 2013
Pagine: 112
Il termine deportazione viene spesso associato alla pratica sistematica di sterminio effettuata dal Terzo Reich nei confronti degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, pratica riassunta da due nomi divenuti simbolo come Shoah ed Auschwitz: il primo è il termine ebraico che significa “tempesta devastante” e indica appunto la morte di sei milioni di ebrei perpetuata da Adolf Hitler dal 1939 al 1945 in Europa in nome di un mondo da purificare a salvaguardia della razza ariana; il secondo è il nome del più famoso campo di sterminio polacco – assieme a Belźec, Sobibór, Treblinka, Majdanek e Chelmno – nel quale sono stati soppressi quasi un milione e mezzo di individui. In realtà però, la deportazione riguarda un numero molto più vasto di persone con destini, modalità di detenzione e di arresto molto eterogenei tra loro.