Qui di seguito un po’ di immagini scattate durante l’iniziativa svoltasi mercoledì 5 ottobre a Imola, promossa e organizzata dal Comitato Pace e Diritti, per ricordare Mahsa Amini, la ragazza curda di 22 anni morta dopo essere stata arrestata a Teheran dalla famigerata polizia della moralità, il corpo speciale che in Iran si occupa di vigilare sul rispetto del rigido codice di abbigliamento imposto alle donne. E Masha, secondo i poliziotti, non indossava correttamente il velo.
Vicenda che ha scosso l’opinione pubblica iraniana e dato il la ad una serie di proteste, duramente represse delle forze di sicurezza. Dal giorno del loro inizio, il 17 settembre scorso, le persone uccise sarebbero parecchie decine, tra cui Hadis Najafi, 20 anni, capelli biondi e coda di cavallo, uccisa dalle forze di sicurezza iraniane durante le proteste nella città di Karaj, vicino a Teheran. La ragazza sarebbe stata colpita da sei colpi di proiettile al petto, in viso e al collo.
Questa «ragazza con la coda» era diventata simbolo delle proteste anti-velo che stanno mettendo in difficoltà il Governo dell’ayatollah Khamenei. In un video, diventato virale, la si vedeva legarsi i capelli con un elastico, senza l’hijab, prima di affrontare la piazza perché si diceva contraria all’uso obbligatorio del velo e alle leggi discriminatorie dei diritti delle donne nella Repubblica islamica a maggioranza sciita. Quel gesto comune a tante ragazze occidentali, fatto ogni giorno, ma che in Iran si può pagare con la vita.