Già nel novembre 2021 l’Anpi e il Cidra avevano organizzato due visite guidate alla parte monumentale dello storico cimitero imolese, alle quali avevano partecipato una cinquantina di persone, mettendo in risalto gli aspetti storico-architettonici della struttura e portando l’attenzione su alcune sepolture celebri. In una visita guidata più recente, svoltasi lo scorso 14 maggio nell’ambito della rassegna «Naturalmente Imola», l’attenzione invece è stata posta prevalentemente sulle caratteristiche ambientali e naturalistiche del contesto cimiteriale. (vai al sito www.significantcemeteries.org/2022/05/guided-tour-at-piratello-cemetery)
Un’ulteriore visita guidata è fissata per sabato 4 giugno, con inizio alle ore 10, in occasione della «Settimana dei cimiteri monumentali europei», organizzata dall’Association of significant cemeteries in Europe, la rete europea delle realtà pubbliche e private impegnate nella cura dei cimiteri europei più interessanti per ragioni storiche o artistiche, a cui partecipa anche il Comune di Imola.
«Non ci si deve stupire di questa serie di visite guidate al cimitero del Piratello proposte da Anpi e Cidra assieme, le ultime due in ordine di tempo condotte in collaborazione anche col Comune di Imola – spiega la studiosa Daniela Martelli, che assieme allo storico Marco Pelliconi conduce le iniziative –. Una delle priorità che si è data l’Associazione nazionale partigiani d’Italia, all’atto della sua fondazione, è infatti quella di mantenere viva la memoria. Ma quando l’Anpi insiste nella difesa della memoria non è solo per conservare quel patrimonio ideale che ha portato l’Italia a sconfiggere il nazifascismo avviando una nuova stagione di libertà. La storia di un popolo non è solo un susseguirsi di date, di vittorie o di sconfitte, è innanzitutto il racconto di una identità fatta di storie personali, di cultura, sensibilità, simboli. La verità è che solo ricordando chi siamo stati si può proseguire sulla strada della democrazia. Ed è quello che facciamo durante le visite al cimitero del Piratello, certo spiegandone il contesto storico, evidenziandone le caratteristiche architettoniche e le pregevolezze artistiche e naturalistiche, ma anche raccontando i nomi e le storie personali di chi vi è sepolto: personaggi celebri, che hanno contribuito col loro operato al progresso sociale, ma anche persone umili, come lo erano i soldati morti durante la prima guerra mondiale, a cui è dedicato un monumento in loro ricordo, o i tanti partigiani sepolti nel Sacrario dei Caduti della Resistenza, che col loro sacrificio – conclude la Martelli – permisero all’Italia di liberarsi dalla tirannia del nazifascismo».