Una delle pagine più tragiche della storia della Resistenza bolognese è quella degli eccidi di San Ruffillo, perpetrati da nazisti e militi fascisti tra il 10 febbraio e il 17 aprile 1945, a guerra ormai persa, presso i ruderi della piccola stazione ferroviaria posta alla periferia sud-est del capoluogo regionale. Da allora sono passati 77 anni, ma Bologna non dimentica e proprio lì, in prossimità dei binari, ancora una volta si appresta a ricordare quei morti.
La cerimonia di commemorazione si svolgerà domenica 15 maggio. Ritrovo alle ore 10 presso la stazione ferroviaria di San Ruffillo, dove interverrà il sindaco di Castelfanco Emilia, Giovanni Gargano. A seguire corteo e posa di corone presso il monumento che si trova in piazza Caduti di San Ruffillo.
Monumento sul cui prospetto principale appare la seguente epigrafe, quale monito per tutte le generazioni: «Da queste fosse rosse di sangue risuona la voce dei partigiani trucidati dai nazifascisti ad ammonire i vivi che non c’è civile grandezza senza libertà ed amore».
Sugli altri tre lati sono riportati i nomi di 83 martiri (ma il numero delle vittime fu sicuramente più alto in seguito alle denunce di scomparsa di persone e partigiani avvenute in quel periodo) raggruppati per comune di provenienza. Tra cui Imola, con dieci nomi: Cardelli Otello (aveva 18 anni), Coralli Ugo (19 anni), Frascari Zelino (20 anni), Gardi Armando (43 anni), Gollini Vladimiro (23 anni), Grandi Valter (24 anni), Loreti Enea (18 anni), Marabini Rocco (21 anni), Volta Angelo (19 anni), Zotti Vittorio (21 anni), tutti fucilati il 16 aprile 1945. Nomi incisi «a perenne memoria» anche sulla lapide affissa all’esterno della sezione Anpi di Imola, in piazzale Giovanni dalle Bande nere.
Chi fosse interessato a partecipare da Imola alla cerimonia può contattare il 335 383195.